La Fleboterapia Rigenerativa Ambulatoriale Tridimensionale - TRAP: la nuova terapia delle varici, nata da una felice intuizione del prof. Sergio Capurro di Genova, è una tecnica di iniezione endovascolare a funzione non obliterativa che agisce su tutte le varici di piccolo – medio calibro. Contrariamente alle più tradizionali tecniche chirurgiche (stripping, flebectomie per microincisioni, ASVAL, CHIVA) ed endovascolari (laser, radiofrequenze, occlusione con cianoacrilato, scleroterapia, scleromousse ecoguidata), nelle intenzioni del prof. Capurro essa costituisce una vera e propria “terapia” delle vene varicose, che non mira ad eliminare le vene patologiche, ma a rinforzare la loro parete, restringerne il lume, ripristinare la funzione valvolare e far scomparire alla vista tutti i vasi visibili: varici tronculari, varici reticolari e teleangectasie (i c.d. "capillari").
Per tutti questi motivi è stato coniato dal suo ideatore il termine “rigenerazione”, in quanto l' obiettivo finale consiste non nella distruzione del patrimonio venoso malato, ma nel ripristino funzionale delle strutture vascolari compromesse dall’indebolimento della loro parete e dalla conseguente incontinenza valvolare.
Per rinforzare la parete, ridurre il calibro delle vene e ripristinare la continenza valvolare, utilizzando degli speciali transilluminatori, a LED od a luce infrarossa, si inietta in tutti i vasi visibili al transilluminatore una soluzione sclerosante a concentrazione non obliterativa in quantità sufficiente a raggiungere tutte le vene perforanti.
La fleboterapia rigenerativa ambulatoriale tridimensionale - TRAP rispetta pertanto l’anatomia e fisiologia del circolo, utilizzando una soluzione sclerosante a bassa concentrazione e molto ben tollerata, consentendo un ottimo risultato sia funzionale che estetico. Giova ricordare che l’efficacia della fleboterapia rigenerativa ambulatoriale tridimensionale - TRAP non si basa solo sulla concentrazione della soluzione, ma sulla quantità della soluzione iniettata. E’ una tecnica sicura, in quanto a tuttoggi non sono noti eventi avversi significativi o gravi complicanze ad essa collegabili. Raramente possono comunque comparire pigmentazioni cutanee nelle aree trattate, che, generalmente, scompaiono in poche settimane o spontaneamente o con l’ ausilio di specifiche creme depigmentanti. La fleboterapia non deve essere eseguita in gravidanza, durante l’allattamento e nei pazienti allergici al farmaco utilizzato (come indicato dal prof. Sergio Capurro, il salicilato di sodio).
Il trattamento, tranne che nei casi meno impegnativi, richiede il più delle volte numerose sedute, mediamente 5 - 10 per arto, effettuabili a distanza di 2-3 settimane l' una dall' altra: si inizia dalla regione mediale di un arto, nella seduta successiva si inietta la regione posteriore e nella terza seduta quella laterale, sempre del medesimo arto. Nella quarta seduta si ritorna ad iniettare la regione mediale, e così via fino alla scomparsa alla vista di tutti i vasi visibili. Si tratta prima un arto e poi il controlaterale. Generalmente i risultati sia in termini di visibilità che di funzionalità sono rapidamente verificabili. Nel merito del quantitativo di farmaco utilizzato, si iniettano normalmente da 15 ml a 30 ml di salicilato di sodio in veicolo idroglicerico tamponato al 6% per seduta, in relazione alla gravità della patologia.
Dopo ogni seduta è necessario indossare una calza elastica terapeutica e seguire tutte gli ulteriori accorgimenti per ottimizzare i risultati ed i benefici del trattamento.
CONTATTI
STUDIO MEDICO FLEBOLOGICO PROF. MARCHESE
Largo Leo Longanesi, 9
00142 - Roma
Tel. +39 3498436449 - +39 065190252
Mail: flebologiaesteticatiscali.it
Il prof. Attilio Marchese risponde al n. 3494460445